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K2 – Montagna magica

Spedizione mozzafiato sul K2 nell'anno 2000 – uno degli ottomila più impegnativi

Quasi nessun’altra montagna ha ammaliato generazioni di alpinisti come il K2. Un luogo magico, teatro di straordinarie imprese alpinistiche ma anche di grandi tragedie. Già l’avvicinamento al Karakorum, uno dei gruppi montuosi più selvaggi della terra, è stato un’esperienza straordinaria. Giganti granitici come le Torri di Trango, il Masherbrum o il Broad Peak  fiancheggiavano il percorso lungo i 57 km del ghiacciaio Baltoro. Infine, al di sopra di tutti, il K2. Una vista mozzafiato, per oltre 3000 m sul ghiacciaio Godwin Austen si staglia nel cielo la piramide rocciosa del K2.

Con Hans Kammerlander sono salito lungo lo Sperone Abruzzi, la via del primo scalatore. Si procedeva speditamente, le condizioni erano buone, alcuni punti critici sono stati il camino House e la Piramide Nera a 7300 m. In quei punti nevralgici ci siamo assicurati l’uno con l’altro, altrimenti abbiamo usato anche vecchie corde fisse lasciate da passate spedizioni. Avevamo solo una piccola tenda bivacco che abbiamo montato sulla così detta Spalla, un dorso pianeggiante a ca. 8000 m. Da qui la cima sembra così vicina da poterla toccare, ci separavano ancora “solo” 600 m di dislivello. In mezzo però ancora la salita, obiettivamente difficile, lungo il Collo di Bottiglia, un canale stretto e ripido, alla cui fine si trovano dei seracchi. Il tempo era ideale, senza vento, anche la temperatura sotto zero era rimasta nei limiti. Nel Collo di Bottiglia c’erano dei piccoli seracchi; eravamo consapevoli del pericolo di caduta del ghiaccio, ma non c’era altra possibilità per la scalata.

Dopo aver superato questo ostacolo, bisognava attraversare un pendio innevato con pendenza di 50 gradi. All’improvviso la neve è diventata sempre più profonda, fare le tracce un lavoro ingrato. Hans affondava nella neve fresca, talvolta fino alla vita. Potevamo immaginare il resto del percorso: ancora solo questo traverso, poi di nuovo un terreno pianeggiante ci avrebbe condotti alla vetta. Eravamo a ca. 8380 m, con la neve fresca fino alla vita, in queste condizioni non era possibile andare avanti, NO CHANCE!
L’anno successivo Hans Kammerlander ha asceso il K2 con Jean-Christophe Lafaille. Per me è stata un’esperienza indimenticabile aver visto la vetta del K2 così da vicino.

Spedizione sul Kantsch

Con Hans Kammerlander, siamo saliti sulla terza montagna più alta della terra

Mount Kenja

L’impressionante vulcano che si trova nella regione montuosa keniana / Africa

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